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domenica 28 dicembre 2014

Jobs Act: Estensione modifiche art.18 ai dipendenti pubblici

La riforma del lavoro attualmente non prevede la possibilità di estendere le modifiche all'art.18 anche ai lavoratori pubblici, ma solo ai privati.
E tutti si chiedono che senso ha questa riforma???


Tutti sanno che alcuni dipendenti pubblici sicuri del loro posto fisso, non lavorano ed alcune volte non si presentano neanche a lavoro tanto sono intoccabili.
Ma anche questo sta facendo cadere l'Italia in un baratro, in quanto gli uffici pubblici devono funzionare per il bene del Paese.
Chi non ha voglia di lavorare deve andare a casa.
Per tale motivo ci si augura che il parlamento possa estendere la riforma anche al pubblico e non solo al privato in modo da incentivare i lavoratori a dare il meglio di sè scoraggiando gli scaldasedie.  

Job Act: Aspetti positivi

Oggi si parla sempre più dell'eliminazione del tanto amato art.18, ossia del licenziamento per giusta causa, ciò comporterà il poter licenziare sia in caso di crisi aziendali che a causa di scarso rendimento da parte del lavoratore.
Molti guardano solo il lato tragico della riforma, ossia il fatto che l'imprenditore possa licenziare il lavoratore in qualsiasi momento.
Ma perchè un imprenditore dovrebbe licenziare chi lavora bene????


La verità è che con tale riforma si cerca di mandare a casa i classici scaldasedie, ossia coloro che sentendosi forti a causa di un contratto a tempo indeterminato invece di lavorare perdono tempo e per l'impresa sono solo dei costi inutili.

Ovviamente ci saranno sicuramente degli imprenditori che faranno un uso improprio di tale riforma, però vale la pena provare per rilanciare le nostre imprese, mandando a casa i nullafacenti e facendo lavorare chi ha davvero voglia di lavorare.

venerdì 26 dicembre 2014

Saldi: meglio a dicembre

Tutti stanno aspettando i fatidici saldi per comprare i tanto desiderati capi di abbigliamento.
Ma perchè i saldi partono solo a gennaio??
Non converrebbe farli partire a dicembre??
Ebbene SI!!!
I negozianti sperano che i consumatori comprino nel periodo natalizio senza saldi, in quanto "obbligati" a fare dei regali ai propri cari, ed in più comprino  ulteriormente a gennaio per rinnovare il proprio guardaroba.
Ma le cose non vanno sempre nel verso giusto soprattutto in periodi di recessione.


I consumatori non vedendo i saldi investono la loro tredicesima il più delle volte in beni alimentari e nel mese di gennaio (periodo di saldi) non spendono neanche 1 euro.
Probabilmente sarebbe ora di rinnovarci ed adeguarci ai nuovi stili di vita.
Saldi a Dicembre!!

IMU, TASI e Canone RAI: Stop ai rialzi

Con la legge di stabilità approvata definitivamente alla Camera lo scorso 23 Dicembre è stato fortunatamente deciso lo stop alle aliquote di IMU, TASI e Canone RAI.



IMU + TASI si pagherà con un'aliquota massima del 10.6 *1000 aumentato di un ulteriore 0.8*1000 per un massimo di 10.4*1000 per tutto il 2015.
Il canone RAI sarà pagato come nel 2014, ossia sarà di euro 113.5 anche per il 2015.
Tutti si aspettavano una riduzione delle aliquote, ma già che non le hanno aumentate è un passo avanti.

Benzina: Ogni giorno più cara

Da un pò di mesi stiamo assistendo ad un forte abbassamento del costo del petrolio, causato dall'aumento di produzione dello stesso.
Ma allora perchè il prezzo della benzina non scende??
Solitamente se prezzo del petrolio sale, sale vertiginosamente anche quello della benzina, mentre se il prezzo del barile di petrolio scende, quello della benzina o continua lo stesso a salire, o al massimo rimane invariato, ma di scendere non se ne parla !!!


Il problema è sempre lo stesso le accise, in quanto su ogni litro di benzina viene caricato una bella percentuale di tasse e, questo fa si che il prezzo di ogni litro dipenda in misura sempre maggiore dalle politiche economiche adottate dal paese, piuttosto che dal prezzo stesso del petrolio.

domenica 21 dicembre 2014

Russia: Il Rublo scende sempre più giù!!

Quotidianamente apprendiamo dai notiziari nazionali ed internazionali la continua discesa della moneta russa: il RUBLO.
Il valore è completamente crollato e continuerà a scendere, oggi il cambio è 90 rubli per 1 euro, a causa delle politiche economiche messe in atto da Europa e Stati Uniti, ossia il blocco dell'import-export di tutti i prodotti russi.


Ma ad aggravare la situazione c'è anche la continua discesa del prezzo del petrolio derivante dall'aumento di produzione.
Il problema è che l'Italia è tra i maggiori importatori di petrolio dalla Russia e questa situazione di tensione sicuramente non giova agli affari. 

Bonus IRPEF 80 euro?? Rimarrà !!!

Il bonus IRPEF DL 66/2014 meglio noto come il bonus degli 80 euro rimarrà per sempre, o almeno per un lungo lasso di tempo.
Questo è ciò che si apprende dalla legge di stabilità in atto.

Con tale riforma si cerca di dare slancio all'economia, in tal modo gli italiani potranno contare su un aumento di 80 euro mensili senza la paura di vederseli sottratti il mese successivo.
Ma 80 euro basteranno a rilanciare l'economia ??? Vedremo!!

TFR in busta paga dal 2015!!!

Forti novità in arrivo....
dal 2015 il TFR lo troveremo in busta paga.
Per ora ne potrà usufruire solo chi ne farà esplicita richiesta, mentre per tutti gli altri si continuerà come in passato, quindi lo ritireranno nel giorno in cui andranno in pensione.
Avere il TFR in busta paga, comporta pro e contro come ogni manovra economica.


I pro sono: disporre di maggiore denaro mensilmente da utilizzare come meglio si crede.
I contro sono: la tassazione del TFR avviene con aliquota ordinaria, quindi si pagano maggiori tasse ed in più nel giorno in cui si andrà in pensione non si avrà più alcuna "buonuscita".

giovedì 18 dicembre 2014

Sanzioni alla Russia: giuste o sbagliate??

Tutti conoscono ciò che la Russia ha fatto in Ucraina.
Ma è giusto bloccare l'import-export dei prodotti????
Per le aziende italiane assolutamente NO.
Con la forte crisi che affligge il nostro paese ormai da quasi un decennio bloccare un importatore di beni italiani così importante diventa tragico.


Le imprese italiane esportano molto in Russia, per tale motivo il blocco del loro export verso tale Paese porta sicuramente dei problemi.
L'unica cosa che possiamo augurarci è la fine veloce di tale posizione in ambito politico-economico e far riprendere l'import-export il più velocemente possibile.

Acconto IVA: mancano pochi giorni!!!

Mancano pochi giorni ormai al versamento dell'Acconto IVA.
I metodi sono 2:
Il calcolato e quello storico.
Con il metodo calcolato si prende in considerazione il calcolo IVA dell'ultimo mese.
Con il metodo storico il calcolo dipende dall' IVA dell'anno precedente.


La convenienza tra i due metodi spetta ai contribuenti.
Munitevi di un buon consulente.
I giorni passano e la scadenza è solitamente per il 27 dicembre, ma siccome quest'anno è festivo il tutto slitta al 29 dicembre.
Affrettateviiii!!!!

martedì 16 dicembre 2014

Società di comodo: Il periodo di osservazione passa a 5 anni

Le società di comodo sono quelle società cosiddette contenitore e non operative che risultano perennemente in perdita.
Inizialmente il periodo di osservazione era di 3 anni, ossia se per 3 anni consecutivi la società risultava in perdita, veniva riconosciuta come società di comodo e gli si attribuiva un reddito forfettario che spesso le penalizzava.


Oggi con la crisi il legislatore ha deciso di aumentare il periodo di osservazione portandolo a 5 anni, ed in più ci sono anche delle cause di esclusione nel caso in cui è una nuova impresa, oppure se è un'impresa in stato di crisi o in liquidazione.
In tal modo si cerca di non attribuire nel breve periodo un reddito effettivamente non conseguito dall'impresa e quindi si dà la possibilità all'imprenditore di fare utili evitando di farlo incorrere nella fiscalità particolare dettata dalla normativa sulle società di comodo.

Aprire una partita IVA?? Fatelo ora, conviene!!

Se dovete aprire una partita IVA per qualsiasi attività : fatelo ora!!!
Con la nuova legge di stabilità il tutto cambia.
Il nuovo regime dei minimi che entrerà in vigore il I° gennaio porterà con sè tante novità, con un aumento dell' imposizione fiscale.



Le nuove partite IVA, pagheranno un'imposta sostitutiva del 15% sul reddito, rispetto all'attuale 5%, a cui si applicheranno anche dei coefficienti di redditività per il calcolo dell'imponibile.
I calcoli da svolgere sono tutt'altro che semplici e convenienti, in quanto in base a delle statistiche ci sarebbero solo degli svantaggi per le nuove partite IVA.
Quindi affrettatevi ad aprire la vostra partita IVA entro il 31 dicembre e così potrete usufruire del regime agevolato, ancora in vigore, per i prossimi 5 anni.

domenica 14 dicembre 2014

Società di persone VS Società di capitali

Sempre più persone stanno decidendo di mettersi in proprio.
Ovviamente i contanti mancano, quindi sempre più giovani decidono di mettersi in società tra di loro.
Ma cosa conviene istituire: società di persone o di capitali??

Il problema è sempre lo stesso con le società di persone è tutto più semplice non c'è un obbligo sui conferimenti societari ed anche l'amministrazione è meno rigida e soprattutto si pagano meno tasse.



Con le società di capitali è tutto più complesso, obbligo di tenere una contabilità ordinaria, conferimenti stabiliti dalla legge e soprattutto costi di gestione e tributari elevati.

Però nelle società di capitali il patrimonio societario è diviso da quello dei soci, quindi impossibilità dei creditori personali di aggredire il capitale societario.
Quindi è vero che si pagano più tributi, ma è anche vero che si è più tutelati.

sabato 13 dicembre 2014

Il cibo: nuovo business

Con l'avvento della crisi c'è stata la scomparsa di alcuni mestieri e la nascita di altri.
E soprattutto è nata una nuova passione il cibo.

Il cibo non è più visto come un semplice piacere ma come un vero e proprio BUSINESS.

Sono sempre più i ristoranti, fast-food e pasticcerie che nascono in tutto il mondo, in quanto le persone con quei pochi soldi che si ritrovano li spendono per i piaceri della vita e questo ha creato tante nuove aperture di locali.

Ma il fenomeno è inarrestabile tanto che hanno creato anche dei programmi in TV dove elencano le ricette per diventare degli chef attraverso la nascita di veri e propri reality show sul cibo.

Internet ha reso il fenomeno globale portando chef e presunti tali a pubblicare sui propri blog ricette di piatti e dolci tipici.
E tutto ciò fa girare tanti soldi in pubblicità.
Ed un pò tutti ci guadagnano.

Oggi davvero tutto è diventato BUSINESS.

Le Fashion Blogger

Il fenomeno delle fashion blogger è in continua espansione.
Sono sempre più le ragazze che credendosi belle, a causa di facebook o altri social network, pubblicano delle foto su facebook, instagram, twitter, google+, e chi più ne ha, più ne metta.

Ma qual è il vero obiettivo di tali ragazze???
Il guadagno.





Molte ragazze hanno notato che la fashion blogger Chiara Biasi con il suo blog The blond Salad ha guadagnato cifre da capogiro e questo ha suscitato invidia, ammirazione ed oggi IMITAZIONE.

Purtroppo sempre più giovani credono di essere modelle ed indossando vestiti orribili sperano che qualche azienda di moda si accorga di loro e le faccia pubblicizzare qualche borsa, bracciale e così via.

Ma non è così semplice.

Il settore della moda vale svariati MLD di euro, ma non è per tutti.
Modella non ci si improvvisa.
Bisogna essere bella, magra, saper indossare i vestiti ed essere fotogenica.
E come se non bastasse bisogna avere contatti con agenzie di moda, agenzie di marketing ed aziende importanti.

Care ragazze lasciate stare la moda ed imparate un mestiere.

giovedì 11 dicembre 2014

Regime fiscale dei minimi

Il regime dei minimi sta cambiando.
Fino al 31 dicembre del corrente anno è ancora possibile aprirsi la partita IVA con il vecchio metodo del regime fiscale agevolato, che comprende esenzione IVA, ed una aliquota IRPEF al 5% fino ai 30000 euro annuali per un periodo di 5 anni, trascorso tale periodo, oppure superato il massimale si passa al regime ordinario.

Con la nuova riforma il tutto cambia.
Dal 1° gennaio 2015 potrebbe entrare in vigore il nuovo regime dei minimi che rispetta l'esenzione IVA, ma innalza l'aliquota IRPEF al 15%, ed abbassa il massimale reddituale nel quale si rientra con il regime dei minimi, però viene eliminato il limite di età per usufruire di tale regime.
Il calcolo per l'individuazione del reddito cambia a seconda del codice attività, questo comporta che anche se l'aliquota è la stessa la tassazione cambia a seconda dei mestieri svolti.


Il solito CAOS.

Si spera che visto che tale proposta ancora non è passata venga cambiata, in quanto l'imposizione fiscale è troppo alta e questo potrebbe portare ad una contrazione dell'economia anche nel campo dei lavoratori autonomi.

Nel dubbio consiglio a chi deve aprirsi la partita IVA nei prossimi mesi di anticipare l'intera operazione ed aprirla entro il 31/12 in modo da usufruire del vecchio regime dei minimi, sicuramente più conveniente rispetto a quello attualmente in fase di approvazione.

Aumento IVA

Con la Legge di Stabilità sono cambiate molte cose.
Una che a noi interessa molto da vicino è il cambiamento delle aliquote IVA.
Dall'anno 2016 fino ad arrivare al 2018 ci sarà un aumento progressivo dell'imposta.
Per l'attuale aliquota del 22% si arriverà al 25.5%, mentre l'aliquota del 10% salirà al 13%.



Ovviamente nessuno se lo aspettava.
L'economia è in recessione, ogni giorno sono sempre più i negozietti che calano la saracinesca per sempre ed il modo per rilanciare l'economia è quello di aggiungere altre imposte??
Assolutamente NO.

L'economia ci insegna che se il paese è in preda alla recessione e ad un tasso di disoccupazione elevato uno dei metodi per il rilancio dell'economia è quello di abbassare l'imposizione fiscale per far mettere in moto i consumi e cercare di creare nuove imprese in grado di dare nuovi posti di lavoro, poi dopo un bel pò di anni è possibile aumentare la tassazione fiscale in modo da recuperare tutta l'imposizione fiscale non incassata negli anni precedenti, in questo modo ci sarebbe sviluppo, abbassamento del tasso di disoccupazione e lo Stato potrebbe incassare molti più tributi.

Sviluppare il turismo

L'Italia è il paese più bello del mondo.
Questo si sà, ed è scritto in tutte le riviste del mondo.
E' l'unico paese al mondo dove sono presenti vulcani, laghi, mare, monti.
In più c'è dell'ottimo cibo e sull'importanza e la bontà della dieta mediterranea vi hanno scritto autori internazionali.


Ma l'Italia è anche storia vedi il Colosseo e religione vedi il Vaticano.

Ma perchè non siamo in grado di sviluppare il turismo???
Enigma tutto italiano.

Tutto il mondo ci invidia i nostri monumenti, paesaggi e cibo e nonostante ciò non siamo in grado di far decollare il turismo.

Spagna e Grecia ci battono pur non avendo neanche la decima parte delle nostre bellezze perchè??
Il problema è sempre lo stesso, il menefreghismo a livello nazionale, non sapendo che il turismo è un business miliardario e che turista dopo turista la Spagna e la Grecia stanno uscendo dalla crisi.

Bisognerebbe creare un piano che comprenda tutti e 12 mesi all'anno, in cui nel periodo invernale si dovrebbe sviluppare il turismo sui monti, in quello estivo sviluppare il turismo da mare e nelle due stagioni intermedie portare i turisti nelle città d'arte.
Tutto ciò porterebbe uno sviluppo nei fatturati di bar, alberghi, ristoranti, negozi, agenzie di viaggio, aziende di trasporto e così via.

Il turismo è VITA e SVILUPPO.

Parleremo tutti cinese

Da diversi anni la popolazione cinese si è completamente globalizzata.
E' uscita dalla mentalità incentrata prettamente sul proprio paese ed ha guardato all'estero.

Inizialmente sono venuti in Italia come dei semplici turisti, poi pian piano hanno creato una comunità numerosa e forte.

Ormai ad ogni angolo è presente un negozietto cinese che vende di tutto e di più, come oggetti per la casa, giocattoli, cancelleria ed hi-tech.
Tali negozietti sono anche comodi, in quanto puoi trovare tutto quello che cerchi 7gg alla settimana praticamente in qualsiasi orario del giorno.


I loro affari vanno così bene, soprattutto in tempi di crisi, che ci sono nuove aperture quotidianamente in tutta Italia.

Ma i cinesi diventati con il passare del tempo anche ambiziosi, non si accontentano più del negozietto.
Molti diventano imprenditori, aprendo delle fabbrichette tessili.

La situazione va ampliandosi sempre più, in quanto essendo molto forte il marchio "Made in Italy" soprattutto in Cina, i ricchi imprenditori acquistano sempre più marchi cinesi, infatti sono sempre più italiani che lavorano per i cinesi.
Questa strategia non è utilizzata solo in Italia, ma in tutto il mondo.

Quindi in futuro nelle scuole più che l'inglese converrebbe studiare il cinese.

Il miracolo Cinese

La Cina da venti anni corre veloce e si è letteralmente mangiata tutti gli altri paesi.
Tra qualche anno diventerà la potenza numero 1 al mondo sorpassando anche i tanto forti e temuti USA.

Fin dalle origini la Cina non è mai stato un Paese ricco e la maggiorparte della popolazione viveva di agricoltura, in quanto la ricchezza e lo sviluppo erano visti come dei demoni da cui star lontano il più possibile.




Ma successivamente le cose cambiarono completamente.
Il Governo cinese incitò l'intera popolazione ad arricchirsi il più possibile ed anche nella maniera più velocemente possibile.

I cinesi iniziarono ad investire prima nel loro paese e poi successivamente in tutto il mondo, in quanto aprirono le prime fabbrichette che operavano nel campo tessile e poi con il passare del tempo iniziarono ad espandersi nel mondo.

Ma ovviamente non si fermarono lì, in quanto iniziarono ad investire in imprese hi-tech, imprese farmaceutiche ed aerospaziali.
Oggi la Cina è uno dei paesi più potenti al mondo e non ha assolutamenete intenzione di fermarsi, infatti ha iniziato a reclutare ingegneri, medici, scienziati, economisti da tutte le parti del mondo, offrendogli degli stipendi altissimi, in quanto ha capito che i paesi crescono soprattutto grazie al capitale umano.

mercoledì 10 dicembre 2014

L'Export "necessario" in Cina e Russia

Gli anni passano e la ruota gira, i Paesi occidentali tanto ricchi e colti non esistono più.
Oggi i veri ricchi sono altri: Russi e Cinesi.
Sia la popolazione russa che cinese sono molto estese, hanno un innumerevole numero di abitanti e soprattutto sono ricchi.
L'Europa e soprattutto il Made in Italy è visto di buon occhio da queste due popolazioni tanto distanti culturalmente ma tanto simili nella ricchezza e nell'amore che mostrano continuamente nei confronti dei prodotti e delle aziende italiane.





Per l'imprenditore italiano è indispensabile esportare verso paesi ricchi, in quanto i prodotti italiani sono tra i più cari al mondo, ovviamente il prezzo il più delle volte rispecchia anche la qualità del prodotto e per tale motivo riscuotono un forte successo in tutto il mondo.

Con l'estendersi della crisi economica, gli imprenditori hanno visto e continuano a vedere anche per il futuro la Cina e la Russia come una via d'uscita dalla crisi, perchè il mercato interno italiano è povero e come tutti i paesi poveri richiede prodotti a basso costo e qualità, ma è anche vero che tutta Europa non brilla dal punto di vista economico, mentre gli americani essendo molto patriottici preferiscono prodotti nazionali e gli altri paesi del mondo sono essenzialmente poveri.

Inizialmente Russia e Cina erano viste come opportunità di investimento per espandere il proprio business, mentre oggi sono viste come l'unica via d'uscita dalla crisi.

Il mondo è cambiato.

L'importanza delle Agenzie di Rating

In TV si sente molto spesso parlare delle agenzie di rating che dai loro immensi grattacieli di New York danno dei giudizi negativi su società europee ed estere e da un pò di anni giudicano anche i debiti pubblici e le eventuali manovre degli Stati.

Il più delle volte le persone non fanno neanche attenzione ai loro giudizi, vedendo tutto ciò che riguarda la finanza come un oggetto misterioso ed incomprensibile da loro lontani anni luce.

Ma non è così, la finanza oggi è indispensabile.
Le Agenzie di Rating se emettono un giudizio negativo influiscono amaramente sul destino di una società o di un Paese.



In quanto se il giudizio di rating è negativo, può al di sotto di una certa soglia far impaurire i fondi di investimento e pensionistici e non far acquistare più i titoli di quella società.
Il tutto è molto più catastrofico se si rapporta ad un Paese, ossia se il rating è così basso da terrorizzare i possibili investitori, questo comporterebbe che nessuno acquisterebbe più il debito pubblico dello Stato in questione, e ciò porterebbe ad un aumento dello spread con con i titoli di stato di altri paesi più forti e quindi difficilmente gli investitori esteri acquisterebbero debito pubblico di un paese che si avvicina ad un crack finanziario.



La situazione è ancora peggiore nel caso in cui le società private hanno investito nel debito
pubblico di quel paese, questo comporta una riduzione del valore di quei titoli con un'eventuale riduzione del valore patrimoniale della società che li ha acquistati.

Questo ci fa capire come in economia sia tutto collegato e basta poco per creare confusione nel macrosistema.

Made in Italy in via di estinzione

Esiste ancora il Made in Italy??
Non credo.

Oggi sono sempre più i marchi italiani, soprattutto nel campo dell'abbigliamento, che producono all'estero ovviamente per estero si intendono i paesi in cui la manodopera è a basso costo, soprattutto Est Europa.

Il dubbio che oggi affligge tutti è: ma se le stoffe vengono dall'estero e si produce in paesi non italiani; si può parlare ancora di Made in Italy?
Credo di No.




Made in Italy letteralmente significa fatto in Italia, ma se di italiano ha solo il marchio allora i dubbi salgono a galla.
Anche perchè il made in Italy è famoso in tutto il mondo per la qualità dei propri prodotti ma evidentemente se la produzione viene fatta in paesi disagiati dove il tutto costa pochissimo ciò comporta anche un abbassamento della qualità del prodotto che va a ledere il lavoro di quegli imprenditori italiani che realmente producono in Italia e che hanno reso l'Italia uno dei paesi più amati del mondo.

Inventati il lavoro

La crisi si fa sentire, le aziende non assumono ed il tasso di disoccupazione aumenta che si fa???
Ci si INVENTA UN LAVORO.

L'ultima cosa da fare è abbattersi, il lavoro nobilita l'uomo quindi qualunque esso sia va bene.




Per i più fortunati, ossia per coloro che hanno una piccola somma da parte possono fare impresa decidendo di investire in ciò che realmente piace, ricordiamoci che il made in Italy fortunatamente tira ancora molto.

Per coloro invece che hanno pochi spiccioli da parte conviene chiedere un prestito ed aprire un negozietto di vini, abbigliamento o semplicemente un baretto.

Per i meno fortunati possono decidere di iniziare a lavorare in un bar, ristorante oppure operare in un call center, ciò permetterà di fare conoscenze, di fare esperienza e di mettere da parte qualche soldino.
Ovviamente questo è solo il punto di partenza, ricordiamoci che i più grandi imprenditori hanno iniziato la loro attività come semplici operai.

Il posto fisso piace a tutti ma quello autonomo se ben fatto può rendere di più e soprattutto nessuno potrà mai licenziarti.

Le imprese non assumono

La crisi sta colpendo tutti o meglio quasi tutti, o ancora meglio i soliti noti.
Trovare lavoro è diventato sempre più difficile ed i ragazzi di oggi si sentono delle mine vaganti, in quanto cercano, cercano, cercano ma non trovano niente.

Le aziende cercano sempre più scuse per non assumere come: hai già 27 anni, quindi sei vecchio; conosci solo 3 lingue, ma oggi con meno di 5 lingue non puoi lavorare, cerchiamo dei 22enni con almeno 8 anni di esperienza e così via.

La verità è che le aziende non hanno alcuna intenzione di assumere, perchè la maggiorparte del lavoro è completamente automatizzato e quel poco lavoro manuale che ancora può fare l'essere umano viene delocalizzato in modo da risparmiare il più possibile.

Quindi le politiche volte a ridurre l'imposizione fiscale alle grandi imprese per far si che assumano nuova manodopera sono pressochè inutili, in quanto non si potrà mai arrivare ad uno stipendio così basso da fare concorrenza ai Paesi dell'Europa dell'Est o a quelli asiatici come India e Cina.

Però il non investire in manodopera qualificata sta sicuramente portando anche ad un decadimento di tali aziende in quanto i loro prodotti sono sempre più scadenti e durano poco.

Speriamo che con il passare del tempo l'essere umano torni al centro dell'impresa.

Le tasse non finiscono mai

In Italia la celebre frase "gli esami non finiscono mai" ormai è stata sostituita dalle "tasse non finiscono mai" derivante dal continuo ed inarrestabile aumento della tassazione su ogni singola cosa.

Si pensi che solo in questo freddo mese di dicembre si dovrà pagare entro il 16 sia l'IMU che la TASI, in più le imprese ed i titolari di partita IVA dovranno pagare anche l'acconto IVA entro il 27 del corrente mese, ovviamente con una tassazione del genere chi sarebbe tanto folle da investire in Italia?? NESSUNO.





Infatti i dati dimostrano che sono sempre più imprese a decidere di abbassare la saracinesca, in quanto lavorare duramente e non incassare nulla è semplicemente PARADOSSALE.

Oggi si è deciso di continuare ad aumentare la tassazione sulla casa e non solo colpendo i proprietari di seconde case, ma anche quelli di prima casa con la TASI, ed in più colpire anche gli inquilini, in quanto la tassa sui servizi indivisibili in percentuale dal 10 al 30% deve essere pagata da chi materialmente usufruisce dell'abitazione.

Aumentano le tasse sul lavoro, aumentano quelle sulla casa, non rimane altro da dire che: SI SALVI CHI PUO'.

lunedì 8 dicembre 2014

Il calcio: un business senza fine

Il calcio è il gioco più amato dagli Italiani.
Non è domenica senza il campionato di serie A.
Ma il calcio è solo un gioco?? Assolutamente No.

Da varie statistiche è emerso che il gioco più amato del mondo solo in Italia movimenta più di 1 MLD di euro all'anno. Cifre da capogiro.

Il business è multivariato e comprende i biglietti che i tifosi pagano per vedere le partite, gli abbonamenti alle TV private, l'acquisto di magliette, gli sponsor che utilizzano sia gli stadi che gli stessi calciatori per farsi pubblicità e soprattutto le scommesse.
In questo business vogliono entrare tutti, iniziando dai giovani che vogliono diventare calciatori in modo da fare la vita che hanno sempre sognato, i genitori che in questo modo possono assicurare un futuro sia al figlio calciatore che a se stessi e soprattutto ai molti imprenditori stranieri che stanno acquistando le squadre sia della prima che della seconda divisione italiana.




Questo fenomeno del calcio non conosce crisi, in quanto gli stadi sono pieni e ci sono sempre più persone che si abbonano alle TV private per seguire la propria squadra del cuore.
Ovviamente il calcio movimenta ed arricchisce anche l'intero indotto che gli gira intorno, in quanto non sviluppa solo i conti correnti di calciatori ed allenatori, ma anche i comuni che ospitano le squadre, gli alberghi ed i ristoranti che ospitano i tifosi delle squadre avversarie, i negozi che vendono articoli sportivi ed i gestori dei punti gioco.

Sicuramente il calcio non porta solo aspetti positivi, ma purtroppo anche violenza, però credo che sia un business in cui converrebbe continuare ad investire.

Euro VS Lira

Sempre più italiani a causa della crisi rimpiangono i bei vecchi tempi, meglio noti come i tempi della Lira.
Tutto costava di meno, c'era più lavoro e soprattutto c'era speranza.
Oggi non è più così, perchè con l'avvento dell'euro le cose sono completamente cambiate, in quanto c'è meno lavoro, tutto costa di più e gli italiani non sperano più in niente, anzi pensano che il tutto possa solo peggiorare con il passare degli anni.

Molti vorrebbero tornare all'amata Lira, ma realmente con il ritorno della Lira i guai degli italiani potrebbero dissolversi????
Credo proprio di no.

Con il "ritorno al passato" il debito pubblico si raddoppierebbe, in quanto la Lira valeva la metà dell'euro ed in più immettendo sul mercato valutario una moneta così debole nessun paese straniero la comprerebbe e tutto ciò potrebbe portare ad un forte decadimento del valore nominale della moneta, quindi una moneta che potrebbe valere "0".
In più tutti i paesi si stanno unendo per fare fronte comune alla crisi ed isolarsi sarebbe una strategia sbagliata, in quanto non riusciremmo neanche più ad esportare  i nostri prodotti.
Alcune persone pensano che il problema dell'euro sia la non immissione di nuova moneta sul mercato, non riuscendo a capire che se l'Europa sta reagendo alla crisi è solo grazie a ciò, in quanto avere un euro forte, è vero che fa ridurre le nostre esportazioni verso i Paesi esteri, ma è anche vero che porta nuovi investimenti perchè i paesi esteri non investirebbero mai in un paese con una moneta debole a rischio default.

L'euro ha fatto la fortuna di alcuni paesi perchè tali sono stati intelligenti nello sfruttare le risorse europee, mentre altri paesi sono rimasti a guardare, ovviamente se l'Italia invece di produrre ed esportare Hi-teck, farmaci, meccanica di precisione, continua ad esportare pizza, pasta e mozzarella non ci sarà futuro per gli italiani.
Bisogna a guardare ai nuovi bisogni dei consumatori.
Uno dei modi per uscire da tale è crisi è quello di lavorare duramente, investire in tecnologie ad alto valore aggiunto e ridurre il debito pubblico, perchè lo sviluppo non si crea con un debito pubblico alle stelle.
La Lira era un falso benessere.
Pensiamo all'Euro come al presente nonchè al futuro e RISOLLEVIAMOCI.

domenica 7 dicembre 2014

I debiti pubblici crescono

Sono sempre più, i paesi che si indebitano per far fronte alle spesa pubblica, ma è giusto indebitarsi????

Oggi quasi tutti i Paesi dell'area Euro sono ultra-indebitati e tutto ciò sta destando forti preoccupazioni, in quanto il debito pubblico nonostante le forti politiche di austerity sta aumentando vertiginosamente nei vari paesi in cui il debito è già alto.

Da un punto di vista logico per crescere bisogna diminuire il debito pubblico, perchè una nazione con un debito pubblico alto non può crescere ma è destinata a fallire ed in più pagare i propri debiti continuando ad indebitarsi comporterebbe un'implosione.

In realtà bisognerebbe pensare alla propria nazione come ad una piccola famiglia di 4 persone.
Supponiamo che la famigliola inizialmente viva in maniera agiata in quanto il capofamiglia ha un buon lavoro ed anche la moglie ha un lavoro stabile e, decidono di acquistare una casa (con mutuo), 2 auto (a rate mensili), ed il fine settimana spesso vanno a ristorante. Improvvisamente la moglie perde il lavoro e si trovano pieni di debiti. Allora il capofamiglia ovviamente decide di vendere l'auto della moglie ed eliminare viaggi e ristoranti cercando di risollevarsi economicamente. Il capofamiglia poteva anche indebitarsi e non abbassare il proprio tenore di vita, ma a lungo andare ciò avrebbe portato al fallimento di tutta la famiglia.

Ipoteticamente si potrebbe applicare la tecnica utilizzata dalla famiglia anche ai Paesi. ossia indebitarsi è giusto per cercare di creare un pò di lavoro, investendo in sanità, istruzione ed infrastrutture, ma quando ci si indebita troppo bisogna agire subito sugli sprechi eliminando tutta la spesa improduttiva  perchè non si può creare sviluppo con un forte livello di indebitamento.