Il rilancio dell'economia passa anche per l'agricoltura, in quanto si sà che l'Italia è ricca di campi coltivabili, quindi meglio incentivarne la coltivazione in modo da spingere gli imprenditori agricoli ad investire in nuova occupazione e far crescere il PIL.
Il Dl 91/2014, istituisce la possibilità di usufruire di un credito di imposta per tre anni nella misura del 40% delle spese sostenute per un ammontare non superiore ai 50.000 euro per gli imprenditori che implementano o aumentano l'utilizzo delle strutture digitali, come l'utilizzo dell'e-commerce.
Un ulteriore credito di imposta del 40% delle spese sostenute per un ammontare non superiore ai 400.000 euro viene corrisposto agli imprenditori agricoli che immettono sul mercato prodotti nuovi o nuovi processi tecnologici.
Questi crediti di imposta possono essere utilizzati solo a compensazione delle imposte da versare.
Ci sono novità anche dal punto di vista delle assunzioni dei giovani 18-35 anni che risultano disoccupati da almeno sei mesi e non hanno un diploma di scuola superiore di secondo grado.
A questi giovani viene concesso un incentivo pari ad 1/3 della retribuzione lorda per i primi sei mesi se hanno un contratto a tempo determinato, mentre per i primi 18 mesi se hanno un contratto a tempo indeterminato.
E' possibile anche usufruire di detrazioni del 19% sul canone di fitto di un terreno per un massimo di 80 euro per ettaro ed un massimo di 1200 euro all'anno, per i giovani coltivatori di età inferiore ai 35 anni, iscritti alla previdenza agricola, che decidono di fittare un terreno e coltivarlo.
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giovedì 31 luglio 2014
Detrazione IVA su schede carburante
Le schede carburante servono per detrarre l'imposta sul valore aggiunto.
Coloro i quali hanno diritto a tali schede, usufruiscono di forti risparmi derivanti dalla detrazione dell'IVA.
I soggetti interessati a questo questo beneficio fiscale sono coloro che possiedono una partita IVA.
Le schede carburante sono nate per aiutare economicamente gli imprenditori che utilizzano spesso le autovetture per la propria attività imprenditoriale.
Purtroppo, con il passare del tempo se ne fatto largo uso ed alcune volte sono state anche falsificate.
Allora l'amministrazione finanziaria ha deciso che per far sì che le schede carburante siano valide a tutti gli effetti, nel campo della detrazione IVA, devono essere compilate in ogni singola parte.
Quindi non basterà più solo il timbro del distributore di benzina, ma anche la firma apposta su ogni singola scheda.
In mancanza di tale firma sarà impossibile la detrazione.
Coloro i quali hanno diritto a tali schede, usufruiscono di forti risparmi derivanti dalla detrazione dell'IVA.
I soggetti interessati a questo questo beneficio fiscale sono coloro che possiedono una partita IVA.
Le schede carburante sono nate per aiutare economicamente gli imprenditori che utilizzano spesso le autovetture per la propria attività imprenditoriale.
Purtroppo, con il passare del tempo se ne fatto largo uso ed alcune volte sono state anche falsificate.
Allora l'amministrazione finanziaria ha deciso che per far sì che le schede carburante siano valide a tutti gli effetti, nel campo della detrazione IVA, devono essere compilate in ogni singola parte.
Quindi non basterà più solo il timbro del distributore di benzina, ma anche la firma apposta su ogni singola scheda.
In mancanza di tale firma sarà impossibile la detrazione.
mercoledì 30 luglio 2014
Cancellare l'ipoteca
Dall' 1 Gennaio 2015, la cancellazione delle ipoteche avverrà direttamente on line.
Fino al 31/12 del corrente anno sarà possibile utilizzare sia il metodo classico, che quello on line.
La cancellazione avverrà in maniera del tutto telematica e sarà compito degli enti creditori (banche ed ulteriori intermediari finanziari) di attuare tutte le pratiche per l'estinzione dell'ipoteca.
Quindi per l'ente creditizio sarà tutto più semplice in quanto c'è stata una forte riduzione di pratiche burocratiche da effettuare.
Anche per il debitore ci sono buone notizie, perchè l'ipoteca si estinguerà in maniera automatica e senza alcun onere, in quanto l'unico documento da inviare, dovrà essere compilato e successivamente presentato dal creditore.
Fino al 31/12 del corrente anno sarà possibile utilizzare sia il metodo classico, che quello on line.
La cancellazione avverrà in maniera del tutto telematica e sarà compito degli enti creditori (banche ed ulteriori intermediari finanziari) di attuare tutte le pratiche per l'estinzione dell'ipoteca.
Quindi per l'ente creditizio sarà tutto più semplice in quanto c'è stata una forte riduzione di pratiche burocratiche da effettuare.
Anche per il debitore ci sono buone notizie, perchè l'ipoteca si estinguerà in maniera automatica e senza alcun onere, in quanto l'unico documento da inviare, dovrà essere compilato e successivamente presentato dal creditore.
Cambiamento dell' aliquota IVA per gli editori
L'aliquota IVA per gli editori viene chiamata monofase, in quanto si tratta di un' aliquota ridotta al 4%.
L'Iva viene pagata direttamente dagli editori sui quotidiani, riviste e libri di ogni genere anche quelli d'arte.
Tale imposizione fiscale si applica direttamente sul venduto, quindi si deve sottrarre tutti i libri, quotidiani e riviste restituiti dai distributori agli editori, in quanto invenduti.
Usufruiscono dell'aliquota al 4% anche gli editori che utilizzano supporti digitali, in quanto i giornali digitali si stanno sviluppando sempre più nel campo editoriale.
Un cambiamento c'è stato anche nell'ambito dei supporti integrativi (materiale integrativo che viene venduto in allegato con quotidiani e riviste, ed il più delle volte viene dato in omaggio), in quanto il prezzo del supporto integrativo non deve superare il 50% del valore dell'intera confezione, per poter usufruire dell'aliquota ridotta, ed in più con il decreto emanato dal Governo entrato in vigore dal 1 Gennaio 2014, sono considerati supporti: i dizionari ed ulteriori elementi che integrano il bene principale, ma non vengono riconosciuti come tali CD e videocassette.
lunedì 28 luglio 2014
Incremento di sanzioni al lavoro nero
Oggi la piaga del lavoro nero in Italia è sempre più estesa, sarà per colpa della crisi che purtroppo diventa ogni giorno più critica o semplicemente dell'avidità, allora il Governo ha giustamente pensato di fare qualcosa per frenare questo aumento di evasione fiscale, ossia: incrementare le sanzioni.
L'aumento delle sanzioni si registra intorno al 30% rispetto a quelle precedenti.
Saranno colpiti da questo aggravio sanzionatorio i datori di lavoro che utilizzano lavoro nero o coloro i quali violano le norme basilari in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
La sanzione sarà pagata tramite modello F23 con il codice tributo 79 AT costituito ad hoc.
martedì 22 luglio 2014
Revisione legale dei conti
La revisione legale dei conti è stata disciplinata con decreto nel 2010 dove obbliga società che superano alcuni canoni come attivo, ricavi o numero di dipendenti ad essere soggetti a revisione legale esterna.
La revisione è decisamente importante, perchè serve a certificare un bilancio prima della sua approvazione.
Il revisore per certificare il bilancio adotta varie tecniche, come quella della circolarizzazione , ossia mandare delle lettere a clienti e fornitori dove devono confermare o meno il saldo scritto in bilancio, in modo da valutare crediti e debiti. Si devono valutare gli incrementi e decrementi delle immobilizzazioni, valutare le rimanenze di magazzino rieseguendo i calcoli e vedere se sono sottostimate o sovrastimate, fare un controllo random su fatture in entrata ed uscita e vedere se c'è entrata e uscita dal magazzino, ricalcolare il TFR, vadere se sono presenti tutti i libri societari obbligatori, fare le riconciliazioni bancarie e le verifiche di cassa in modo da individuare se l'azienda rispetta le norme sull'antiriciclaggio e controllare tutte le quietanze di pagamento dei tributi.
Una volta certificata la veridicità del bilancio, il tutto dovrebbe funzionare meglio sui mercati per tutti gli stakeholders, in quanto se l'azienda chiede un prestito alla banca, dovrebbe essergli concesso più facilmente ed anche i potenziali investitori potrebbero più facilmente investire nell'azienda, in quanto sicuri della certezza dei dati presentati nel bilancio.
Quindi la trasparenza societaria potrebbe aprire nuovi orizzonti.
La revisione è decisamente importante, perchè serve a certificare un bilancio prima della sua approvazione.
Il revisore per certificare il bilancio adotta varie tecniche, come quella della circolarizzazione , ossia mandare delle lettere a clienti e fornitori dove devono confermare o meno il saldo scritto in bilancio, in modo da valutare crediti e debiti. Si devono valutare gli incrementi e decrementi delle immobilizzazioni, valutare le rimanenze di magazzino rieseguendo i calcoli e vedere se sono sottostimate o sovrastimate, fare un controllo random su fatture in entrata ed uscita e vedere se c'è entrata e uscita dal magazzino, ricalcolare il TFR, vadere se sono presenti tutti i libri societari obbligatori, fare le riconciliazioni bancarie e le verifiche di cassa in modo da individuare se l'azienda rispetta le norme sull'antiriciclaggio e controllare tutte le quietanze di pagamento dei tributi.
Una volta certificata la veridicità del bilancio, il tutto dovrebbe funzionare meglio sui mercati per tutti gli stakeholders, in quanto se l'azienda chiede un prestito alla banca, dovrebbe essergli concesso più facilmente ed anche i potenziali investitori potrebbero più facilmente investire nell'azienda, in quanto sicuri della certezza dei dati presentati nel bilancio.
Quindi la trasparenza societaria potrebbe aprire nuovi orizzonti.
Il Controllo Interno nelle Società
Oggi, sono sempre più le società che utilizzano dei sistemi di controllo interno, perchè servono a garantire efficacia ed efficienza all'azienda.
Il più delle volte sono le multinazionali che incrementano i loro organigrammi con personalità competenti nel controllo interno, ma con il passare del tempo anche le PMI si stanno attrezzando.
Spesso le aziende usufruiscono di modelli prestabiliti come il COSO Report o l'ERM, ma altre volte le aziende, principalmente le più piccole sviluppano dei modelli ad-hoc.
Un buon revisore interno deve in primis farsi dare l'organigramma aziendale e capire i ruoli di ogni singolo componente della società e nel caso in cui la stessa persona svolge più mansioni, allora potrebbe essere pericoloso, in quanto in potrebbe truffare facilmente la società, e quindi adottare dei provvedimenti in grado di mutare la situazione senza destabilizzare i dipendenti.
Però il controllo interno non deve essere visto solo come un sistema di vigilanza interna, perchè altrimenti i lavoratori potrebbero demotivarsi e sentirsi spiati, allora il team di Internal Control deve essere un team consulenziale e cercare di migliorare ciò che è presente in azienda, anche semplicemente la suddivisione di un compito o l'accorpamento di alcune mansioni prima divise devono essere viste come un miglioramento che servirà ad arrivare all'economicità aziendale e ad accrescere il prestigio dell'azienda in ambito nazionale e probabilmente internazionale.
Il più delle volte sono le multinazionali che incrementano i loro organigrammi con personalità competenti nel controllo interno, ma con il passare del tempo anche le PMI si stanno attrezzando.
Spesso le aziende usufruiscono di modelli prestabiliti come il COSO Report o l'ERM, ma altre volte le aziende, principalmente le più piccole sviluppano dei modelli ad-hoc.
Un buon revisore interno deve in primis farsi dare l'organigramma aziendale e capire i ruoli di ogni singolo componente della società e nel caso in cui la stessa persona svolge più mansioni, allora potrebbe essere pericoloso, in quanto in potrebbe truffare facilmente la società, e quindi adottare dei provvedimenti in grado di mutare la situazione senza destabilizzare i dipendenti.
Però il controllo interno non deve essere visto solo come un sistema di vigilanza interna, perchè altrimenti i lavoratori potrebbero demotivarsi e sentirsi spiati, allora il team di Internal Control deve essere un team consulenziale e cercare di migliorare ciò che è presente in azienda, anche semplicemente la suddivisione di un compito o l'accorpamento di alcune mansioni prima divise devono essere viste come un miglioramento che servirà ad arrivare all'economicità aziendale e ad accrescere il prestigio dell'azienda in ambito nazionale e probabilmente internazionale.
Due Diligence
Per le società di consulenza i mesi di giugno e luglio sono molto intensi in quanto sono i cosiddetti periodi di Due Diligence.
Le operazioni di Due Diligence sono volte alla valutazione dell'
azienda.
Ovviamente l'azienda in questione viene valutata, in quanto deve essere acquistata da un compratore, infatti in tale operazione è essenziale la presenza di un consulente esterno che oltre a valutare e quantificare il valore dell'azienda deve essere anche in grado di mediare tra le parti, perchè sia l'acquirente che il venditore cercano di fare l'affare della vita.
Solitamente il ruolo del consulente in questo caso è complesso, in quanto è multiplo, infatti spesso si lavora in team e, tale team deve essere composto da aziendalisti, tributaristi, revisori, avvocati e così via, più è grande l'impresa da valutare e più deve essere grande e misto il team valutativo.
I revisori devono accertare la veridicità del bilancio, quindi fanno le classiche verifiche di cassa, riconciliazioni bancarie, valutazione delle immobilizzazioni, verifica di magazzino, search passiva, verifica crediti, circolarizzazioni e così via.
I tributaristi valutano se ci sono dei contenziosi in essere, se sono stati pagati tutti i tributi dovuti ed in più fanno anche una stima dei tributi che si dovranno pagare in caso l'operazione andrà in porto, perchè spesso le aziende acquisiscono altre aziende per poi inglobarle in esse e quindi effettuare le meglio note M&A.
Gli avvocati devono accertarsi se sussistono delle cause in essere su qualsiasi fronte e maggiore attenzione riserveranno all'area di bilancio del personale, in quanto se l'azienda presenta dei lavoratori a partita IVA c'è maggiore possibilità che essi facciano causa all'azienda dicendo che in realtà quello in essere è un contratto di lavoro dipendente e quindi l'azienda acquirente in futuro potrebbe trovarsi a sborsare diverse migliaia di euro per ciascun lavoratore.
L'aziendalista deve capire se l'azienda ha una buona fetta di mercato, se il business è fiorente e se in futuro sarà in grado di espandersi grazie alle sue skills.
Se la società è quotata in borsa il tutto sarà ancora più complesso perchè ci sarà bisogno di un consulente finanziario in grado di capire come cambierà la percezione degli azionisti correnti e futuri in base al concambio di azioni applicato.
Tutte queste analisi sono indispensabili per capire in maniera reale quanto vale l'azienda e soprattutto quanto varrà dopo un diverso numero di anni, ovviamente dall'esito di tali analisi dipende il prezzo di acquisizione dell'azienda e da qui in poi parte la negoziazione tra le parti intermediata dal consulente.
Le operazioni di Due Diligence sono volte alla valutazione dell'
azienda.
Ovviamente l'azienda in questione viene valutata, in quanto deve essere acquistata da un compratore, infatti in tale operazione è essenziale la presenza di un consulente esterno che oltre a valutare e quantificare il valore dell'azienda deve essere anche in grado di mediare tra le parti, perchè sia l'acquirente che il venditore cercano di fare l'affare della vita.
Solitamente il ruolo del consulente in questo caso è complesso, in quanto è multiplo, infatti spesso si lavora in team e, tale team deve essere composto da aziendalisti, tributaristi, revisori, avvocati e così via, più è grande l'impresa da valutare e più deve essere grande e misto il team valutativo.
I revisori devono accertare la veridicità del bilancio, quindi fanno le classiche verifiche di cassa, riconciliazioni bancarie, valutazione delle immobilizzazioni, verifica di magazzino, search passiva, verifica crediti, circolarizzazioni e così via.
I tributaristi valutano se ci sono dei contenziosi in essere, se sono stati pagati tutti i tributi dovuti ed in più fanno anche una stima dei tributi che si dovranno pagare in caso l'operazione andrà in porto, perchè spesso le aziende acquisiscono altre aziende per poi inglobarle in esse e quindi effettuare le meglio note M&A.
Gli avvocati devono accertarsi se sussistono delle cause in essere su qualsiasi fronte e maggiore attenzione riserveranno all'area di bilancio del personale, in quanto se l'azienda presenta dei lavoratori a partita IVA c'è maggiore possibilità che essi facciano causa all'azienda dicendo che in realtà quello in essere è un contratto di lavoro dipendente e quindi l'azienda acquirente in futuro potrebbe trovarsi a sborsare diverse migliaia di euro per ciascun lavoratore.
L'aziendalista deve capire se l'azienda ha una buona fetta di mercato, se il business è fiorente e se in futuro sarà in grado di espandersi grazie alle sue skills.
Se la società è quotata in borsa il tutto sarà ancora più complesso perchè ci sarà bisogno di un consulente finanziario in grado di capire come cambierà la percezione degli azionisti correnti e futuri in base al concambio di azioni applicato.
Tutte queste analisi sono indispensabili per capire in maniera reale quanto vale l'azienda e soprattutto quanto varrà dopo un diverso numero di anni, ovviamente dall'esito di tali analisi dipende il prezzo di acquisizione dell'azienda e da qui in poi parte la negoziazione tra le parti intermediata dal consulente.
venerdì 18 luglio 2014
TASI
La Tassa sui Servizi Indivisibili meglio nota come TASI è una delle tasse che fa parte della IUC ossia la tassa che comprende tutte le piccole tasse derivante dalla proprietà o utilizzo degli immobili.
La TASI serve a coprire i costi per l'illuminazione, il rifacimento del manto stradale e si spera anche dell'abbellimento delle nostre città.
Tale tassa sarà sostituita all'IMU per le prime case e potrà arrivare ad una aliquota massima del 2,5 per mille più le eventuali addizionali comunali, mentre per le seconde case la TASI va ad aggiungersi all'IMU e si potrà arrivare ad una aliquota massima del 10,6 per mille più le classiche addizionali.
Il calcolo per la base imponibile è quello classico utilizzato anche per l'IMU, quindi la rendita catastale aumentata del 5% e moltiplicata per 160.
La vera novità di tale imposizione fiscale è quella che a pagare non è più solo il proprietario ma anche l'inquilino per un importo che varia dal 10% al 30% a seconda del comune e, nel caso in cui il comune non comunica la pertinenza dovuta dall'inquilino, si applicherà la suddivisione base ossia quella pari al 10%.
Nel caso l'inquilino non la paga il comune non potrà rivalersi sul proprietario.
La TASI non va pagata per le abitazioni utilizzate stagionalmente o per brevi periodi e neanche per le aree scoperte.
Inizialmente la prima rata doveva essere pagata entro il 16 giugno e la seconda rata entro il 16 dicembre, ma per i comuni che non hanno deliberato le aliquote entro il 23 maggio, la prima rata sarà versata entro il 16 ottobre e la seconda entro il 16 dicembre.
Nel caso ipotetico in cui il comune entro il 10 settembre ancora non abbia
deliberato le aliquote, si pagherà l'aliquota minima dell' 1 per mille, e sarà versata in un'unica soluzione entro il 16 dicembre.
Il versamento della TASI potrà avvenire tramite il modello F24 o bollettini postali centralizzati.
La TASI serve a coprire i costi per l'illuminazione, il rifacimento del manto stradale e si spera anche dell'abbellimento delle nostre città.
Tale tassa sarà sostituita all'IMU per le prime case e potrà arrivare ad una aliquota massima del 2,5 per mille più le eventuali addizionali comunali, mentre per le seconde case la TASI va ad aggiungersi all'IMU e si potrà arrivare ad una aliquota massima del 10,6 per mille più le classiche addizionali.
Il calcolo per la base imponibile è quello classico utilizzato anche per l'IMU, quindi la rendita catastale aumentata del 5% e moltiplicata per 160.
La vera novità di tale imposizione fiscale è quella che a pagare non è più solo il proprietario ma anche l'inquilino per un importo che varia dal 10% al 30% a seconda del comune e, nel caso in cui il comune non comunica la pertinenza dovuta dall'inquilino, si applicherà la suddivisione base ossia quella pari al 10%.
Nel caso l'inquilino non la paga il comune non potrà rivalersi sul proprietario.
La TASI non va pagata per le abitazioni utilizzate stagionalmente o per brevi periodi e neanche per le aree scoperte.
Inizialmente la prima rata doveva essere pagata entro il 16 giugno e la seconda rata entro il 16 dicembre, ma per i comuni che non hanno deliberato le aliquote entro il 23 maggio, la prima rata sarà versata entro il 16 ottobre e la seconda entro il 16 dicembre.
Nel caso ipotetico in cui il comune entro il 10 settembre ancora non abbia
deliberato le aliquote, si pagherà l'aliquota minima dell' 1 per mille, e sarà versata in un'unica soluzione entro il 16 dicembre.
Il versamento della TASI potrà avvenire tramite il modello F24 o bollettini postali centralizzati.
giovedì 17 luglio 2014
SRL Semplificata
La Società a Responsabilità Limitata Semplificata è nata nel 2012 e dà la possibilità a giovani di fare impresa, in quanto li agevola sia dal punto di vista burocratico che economico.
Il capitale sociale minimo è di euro 1, mentre quello massimo è di euro 9999,99, al superamento di questi limiti sarà una normalissima SRL.
Precedentemente gli amministratori della società dovevano essere gli stessi soci e non dovevano avere un'età superiore ai 35 anni, ma questi limiti non sono più presenti, in quanto possono essere nominati amministratori anche non soci di età superiore ai 35 anni.
Il risparmio derivante dall'attuazione di tale modello societario è notevole, in quanto si risparmia l'atto notarile, anche se la costituzione deve lo stesso essere effettuato per atto pubblico.
Il regime fiscale è tra i più semplici, in quanto vengono tassati gli utili dopo aver portato una quota a riserva, oppure la tassazione viene in capo direttamente ai soci attraverso l'IRPEF formulato con il modello UNICO.
Le spese per il mantenimento di tale società sono contenute, perchè deve essere pagata sia l'imposta di registro che il diritto annuale, circa 400,00 euro annui.
Però la srls è una società di capitali a tutti gli effetti, in quanto anche se fallisce, non falliscono i suoi soci e c'è la divisione tra il patrimonio societario e quello dei rispettivi soci.
Ovviamente come tutte le società ci deve essere la tenuta della contabilità con la stesura del bilancio con approvazione a 120 o 180 giorni e l'invio d
ello stesso entro i 30gg successivi alla Camera di Commercio.
Nel caso di cessazione della società deve esserci la liquidazione della stessa senza bisogno del notaio, basta un ex-amministratore che faccia da liquidatore in modo da chiudere tutte le questioni in sospeso prendendo in considerazione principalmente crediti e debiti.
Il capitale sociale minimo è di euro 1, mentre quello massimo è di euro 9999,99, al superamento di questi limiti sarà una normalissima SRL.
Precedentemente gli amministratori della società dovevano essere gli stessi soci e non dovevano avere un'età superiore ai 35 anni, ma questi limiti non sono più presenti, in quanto possono essere nominati amministratori anche non soci di età superiore ai 35 anni.
Il risparmio derivante dall'attuazione di tale modello societario è notevole, in quanto si risparmia l'atto notarile, anche se la costituzione deve lo stesso essere effettuato per atto pubblico.
Il regime fiscale è tra i più semplici, in quanto vengono tassati gli utili dopo aver portato una quota a riserva, oppure la tassazione viene in capo direttamente ai soci attraverso l'IRPEF formulato con il modello UNICO.
Le spese per il mantenimento di tale società sono contenute, perchè deve essere pagata sia l'imposta di registro che il diritto annuale, circa 400,00 euro annui.
Però la srls è una società di capitali a tutti gli effetti, in quanto anche se fallisce, non falliscono i suoi soci e c'è la divisione tra il patrimonio societario e quello dei rispettivi soci.
Ovviamente come tutte le società ci deve essere la tenuta della contabilità con la stesura del bilancio con approvazione a 120 o 180 giorni e l'invio d
ello stesso entro i 30gg successivi alla Camera di Commercio.
Nel caso di cessazione della società deve esserci la liquidazione della stessa senza bisogno del notaio, basta un ex-amministratore che faccia da liquidatore in modo da chiudere tutte le questioni in sospeso prendendo in considerazione principalmente crediti e debiti.
Affitto con cedolare secca
Oggi affittare i propri immobili conviene, in quanto sono state create delle leggi in grado di incentivare il fitto di immobili ad uso abitativo attraverso un forte risparmio dal punto di vista delle imposte.
Con l' applicazione della cedolare secca si pagherà solo il 21% annuale sui canoni di locazione ricevuti e non si dovrà più pagare nè l'imposta di bollo, nè quella di registro.
Quindi il reddito derivante dal fitto non dovrà rientrare più nel calcolo IRPEF, portando dei forti risparmi per i contribuenti che rientrano negli scaglioni IRPEF elevati.
L'aliquota della cedolare secca in alcuni casi scende anche al 15% in città che presentano carenze di disponibilità abitative come Milano, Napoli, Bari, Torino, ecc, e, tale regime è possibile applicarlo anche ai comuni limitrofi.
La tassazione del 15% viene ridotta al 10% per il quadriennio 2014/17.
Tale tassazione agevolata può essere applicata alle categorie catastali da A1 ad A11, con la sola esclusione della classe A10 nella quale rientrano uffici di tutte le tipologie.
Con l' applicazione della cedolare secca si pagherà solo il 21% annuale sui canoni di locazione ricevuti e non si dovrà più pagare nè l'imposta di bollo, nè quella di registro.
Quindi il reddito derivante dal fitto non dovrà rientrare più nel calcolo IRPEF, portando dei forti risparmi per i contribuenti che rientrano negli scaglioni IRPEF elevati.
L'aliquota della cedolare secca in alcuni casi scende anche al 15% in città che presentano carenze di disponibilità abitative come Milano, Napoli, Bari, Torino, ecc, e, tale regime è possibile applicarlo anche ai comuni limitrofi.
La tassazione del 15% viene ridotta al 10% per il quadriennio 2014/17.
Tale tassazione agevolata può essere applicata alle categorie catastali da A1 ad A11, con la sola esclusione della classe A10 nella quale rientrano uffici di tutte le tipologie.
mercoledì 16 luglio 2014
Fatturazione elettronica
La fattura elettronica è nata per semplificare i problemi derivanti dalla transazione tra compratore e venditore.
La fattura elettronica è una normalissima fattura che segue un intero processo elettronico, infatti si può dire che sia stata emessa quando effettivamente è arrivata al compratore per mezzo e-mail.
Però non è detto che il tutto debba avvenire per mezzo mail, in quanto ci sono aziende che hanno dei sistemi informativi integrati all'interno del quale risultano anche le fatture emesse.
La cosa importante è che la fattura sia scritta in maniera chiara, indicando anche le merci e tutti gli elementi che facciano ricondurre direttamente al compratore ed al venditore.
Ovviamente se si decide di utilizzare la fatturazione elettronica con invio tramite mail, il tutto deve essere inviato per posta certificata, in modo che ci sia anche la firma elettronica.
Dei cambiamenti ci sono stati anche nel campo delle fatture differite, in quanto è possibile emettere fattura differita entro il 15 del mese successivo alla prestazione e sulla stessa devono essere elencati inderogabilmente la data della prestazione o della consegna merce.
Ulteriori novità vengono presentate per la fattura semplificata, ossia una fattura dove vengono inseriti pochissimi dati quali il codice fiscale o partita Iva dell'azienda con ragione sociale e residenza, però tali fatture possono essere emesse solo per importi inferiori ai 100,00 euro. Tali fatture possono anche essere rettificate sia in aumento che in diminuzione.
La fattura elettronica è una normalissima fattura che segue un intero processo elettronico, infatti si può dire che sia stata emessa quando effettivamente è arrivata al compratore per mezzo e-mail.
Però non è detto che il tutto debba avvenire per mezzo mail, in quanto ci sono aziende che hanno dei sistemi informativi integrati all'interno del quale risultano anche le fatture emesse.
La cosa importante è che la fattura sia scritta in maniera chiara, indicando anche le merci e tutti gli elementi che facciano ricondurre direttamente al compratore ed al venditore.
Ovviamente se si decide di utilizzare la fatturazione elettronica con invio tramite mail, il tutto deve essere inviato per posta certificata, in modo che ci sia anche la firma elettronica.
Dei cambiamenti ci sono stati anche nel campo delle fatture differite, in quanto è possibile emettere fattura differita entro il 15 del mese successivo alla prestazione e sulla stessa devono essere elencati inderogabilmente la data della prestazione o della consegna merce.
Ulteriori novità vengono presentate per la fattura semplificata, ossia una fattura dove vengono inseriti pochissimi dati quali il codice fiscale o partita Iva dell'azienda con ragione sociale e residenza, però tali fatture possono essere emesse solo per importi inferiori ai 100,00 euro. Tali fatture possono anche essere rettificate sia in aumento che in diminuzione.
Aumento tassazione rendite finanziarie
Dall' 1 Luglio 2014 la tassazione sulle rendite finanziarie è aumentata dal 20% al 26%. A tale disposizione si affiancano anche varie applicazioni legate alle diverse tipologie di rendite finanziarie.
L'applicazione di tale aliquota riguarda non solo i redditi di capitale, ma anche i redditi diversi.
L'aumento di tassazione riguarderà: i dividendi su piccole partecipazioni a capitali sociali di aziende, interessi maturati sui conti correnti bancari, depositi bancari e qualsiasi tipo di obbligazioni private.
In più si è deciso di apportare modifiche alle aliquote anche sui guadagni derivanti dai contratti assicurativi e sulla loro cessione.
Invece non sarà applicato l'aumento di aliquota ai dividendi derivanti da partecipazioni qualificate, a qualsiasi forma di previdenza complementare e, soprattutto non sarà applicato ai titoli di stato italiani, i quali avranno una tassazione invariata pari al 12,50%.
Ovviamente la maggiorazione di tassazione dovrà essere calcolata dall'1 luglio, per tutte le plusvalenze con scadenza relativa al 30 giugno sarà applicata la tassazione previgente.
L'applicazione di tale aliquota riguarda non solo i redditi di capitale, ma anche i redditi diversi.
L'aumento di tassazione riguarderà: i dividendi su piccole partecipazioni a capitali sociali di aziende, interessi maturati sui conti correnti bancari, depositi bancari e qualsiasi tipo di obbligazioni private.
In più si è deciso di apportare modifiche alle aliquote anche sui guadagni derivanti dai contratti assicurativi e sulla loro cessione.
Invece non sarà applicato l'aumento di aliquota ai dividendi derivanti da partecipazioni qualificate, a qualsiasi forma di previdenza complementare e, soprattutto non sarà applicato ai titoli di stato italiani, i quali avranno una tassazione invariata pari al 12,50%.
Ovviamente la maggiorazione di tassazione dovrà essere calcolata dall'1 luglio, per tutte le plusvalenze con scadenza relativa al 30 giugno sarà applicata la tassazione previgente.
Contabilità nazionale VS IAS/IFRS
Dal 2005 in poi, si è avuto un forte cambiamento dal punto di vista contabile, in quanto le società di intermediazione finanziaria e le aziende le cui controllate redigessero il bilancio secondo i principi contabili internazionali, avevano l'obbligo di redazione del bilancio seguendo i principi dettati dallo IASB.
In Europa si sta cercando sempre più di armonizzare i bilanci in modo da poter competere con i GAAP americani.
Ma con l'avvento degli IAS sono venuti a galla molti problemi. In primis con la creazione del fair value, il bilancio non era più rivolto agli enti creditizi, ma agli investitori, in quanto le immobilizzazioni vengono valutate al valore di mercato e non più al costo storico. Tutto ciò ha comportato anche problemi in merito alla valutazione del fair value non sempre facilmente calcolabile ed alcune volte probabilmente sopravvalutato o sottovalutato a seconda delle aziende o dei periodi.
Infatti durante la crisi finanziaria del 2008 le aziende avevano immobilizzazioni finanziarie che valevano pochissimo e per scongiurare il loro fallimento si decise di bloccare per un periodo la valutazione al fair value e tornare alla valutazione al costo storico.
Quindi queste differenze di valutazione dal punto di vista societario servono ad abbassare/alzare l'attivo patrimoniale senza compiere alcuna azione reale.
Probabilmente è giusto utilizzare gli IFRS, in quanto se in bilancio è presente una partecipazione che vale sempre meno, perchè dovrebbe essere iscritta ad un maggior valore, ma è anche vero che questo movimenta quotidianamente i bilanci societari.
In Europa si sta cercando sempre più di armonizzare i bilanci in modo da poter competere con i GAAP americani.
Ma con l'avvento degli IAS sono venuti a galla molti problemi. In primis con la creazione del fair value, il bilancio non era più rivolto agli enti creditizi, ma agli investitori, in quanto le immobilizzazioni vengono valutate al valore di mercato e non più al costo storico. Tutto ciò ha comportato anche problemi in merito alla valutazione del fair value non sempre facilmente calcolabile ed alcune volte probabilmente sopravvalutato o sottovalutato a seconda delle aziende o dei periodi.
Infatti durante la crisi finanziaria del 2008 le aziende avevano immobilizzazioni finanziarie che valevano pochissimo e per scongiurare il loro fallimento si decise di bloccare per un periodo la valutazione al fair value e tornare alla valutazione al costo storico.
Quindi queste differenze di valutazione dal punto di vista societario servono ad abbassare/alzare l'attivo patrimoniale senza compiere alcuna azione reale.
Probabilmente è giusto utilizzare gli IFRS, in quanto se in bilancio è presente una partecipazione che vale sempre meno, perchè dovrebbe essere iscritta ad un maggior valore, ma è anche vero che questo movimenta quotidianamente i bilanci societari.
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